Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare
La frase del titolo è presa dal un espressione di John Belushi pronunciata nel film culto degli anni ’70, Animal House e dovrebbe descrivere al meglio la buona situazione che stanno attraversando le formazioni della Tecnisan Rovereto e della Virtus Altogarda da tre turni a questa parte.
La formazione della Tecnisan Rovereto abilmente guidata da coach Fumagalli, pare stia facendo davvero sul serio. Nelle ultime tre partite ha sconfitto in casa la capolista Arzignano, poi in trasferta il Legnago e infine nuovamente in casa il derby provinciale con il Civezzano. Tre vittorie nette e senza appelli, con 249 punti fatti e 192 subiti, 83 a segno per partita contro i 64 a match subiti. Se vogliamo fare la differenza con il resto della stagione, la Tecnisan Rovereto in questi tre match viaggia con un +13 a partita, mentre in difesa nulla è cambiato. Uno dei “problemi” della formazione roveretana per buona parte della stagione, era stata la bassa percentuale in attacco, quando aveva una media di 70 punti a partita andati a buon fine. Questo cambio di passo è importante, l’arrivo di Czumbel, che ha esordito contro Legnago e successivamente di Pisoni contro il Civezzano, di certo hanno dato un qualcosa in più alla formazione roveretana, che non si nasconde dietro un dito, può certamente tentare di vincere la regular season, magari spezzando il dominio veneto rappresentato da Arzignano e Creazzo, che in questa fase del campionato hanno mostrato più di una debolezza, le due sconfitte patite a Civezzano sono la riprova. Tanto per fare due conti sulle medie altrui, le altre due componenti del “triello”, Creazzo viaggia con medie di 79 a partita in attacco e 62 in difesa. Arzignano ha una media di 82 punti partita in attacco e con difesa più “leggera”, 73 a partita. Negli ultimi tre turni, le medie della JBR sono ben superiori a quelle delle concorrenti. Certamente l’apporto di Czumbel e Pisoni hanno fatto la differenza e sono un buon viatico per la fase primaverile, dove il gioco si fa duro per davvero. Anche giocatori storici roveretani, come Pizzini, Matassoni, Rossaro e Finarolli stanno andando bene e forse l’arrivo dei due ex Valsugana può essere d’esempio per tutta la squadra. Bene anche i nuovi innesti con Dorigotti, Almami Sylla e Brancaccio. Rovereto in pole position e che può davvero puntare al salto di categoria, certo, non sono permessi passi falsi nella fase playoff, dove magari i cali di tensione di fine stagione si pagano cari.
Discorso simile ma con sfaccettature ben diverse quello da fare sulla Virtus Altogarda, reduce da quattro turni positivi, ma il nostro focus va sulle ultime tre partite, dove si è notato un cambio di passo. La formazione di coach Betta negli ultimi tre match ha battuto la capolista Creazzo, permettendo così la realizzazione del “triello”, poi ha passeggiato contro l’XXL Pescantina, smorzandone le velleità di inserirsi nella lotta di vertice e di recente non ha faticato molto contro l’Europa Bolzano, fanalino di coda. In tre partite 287 punti fatti e 199 subiti, 95 a partita a segno, contro i 66 subiti. La media precedente della Virtus era di 79 punti partita fatti e di 73 subiti, quindi la formazione di coach Betta è migliorata in entrambe i reparti. Le medie nelle ultime tre partite è superiore sia di quelle di Rovereto, ma anche di Creazzo e Arzignano, sinora padrone della classifica. Ne deriva che nella fase playoff, la Virtus Altogarda è la squadra da evitare a tutti i costi, infatti le componenti del terzetto di testa, sperano vivamente in un abbinamento playoff fra XXL Pescantina e Virtus Altogarda, per pensare ai rivani eventualmente soltanto in semifinale. La ritrovata forza della Virtus non viene però da forti individualità aggiunte in corso d’opera, ma di una ritrovata fiducia in campo e nello spogliatoio, fattore non da poco. Vero è che il rientro di Riccardo Frattarelli ha dato molto alla squadra, ma il collettivo rivano è una vera macchina da guerra e quando gira fa paura a chiunque. Samb è in stato di grazia ultimamente, capitan Bailoni è sempre stato una garanzia per i suoi, i due play, Margoni e Stevan sono invidiati dalle altre formazioni, con il primo che si è ben adattato alla categoria già nell’anno di esordio, il secondo è una garanzia di esperienza sul campo. Martinatti, Lever e Spinelli, sono tre ottimi elementi, hanno dimostrato forti capacità e anche di saper stare al loro posto. Dal perimetro Molo si è dimostrato particolarmente pericoloso in più di un'occasione, dando un grande apporto dalla distanza quando serviva, certo necessita di maggior minutaggio in campo, ma quando è in serata ha mostrato numeri importanti. Se poi vogliamo parlare di Madella e di alcune giocate personali di Potrich uno dei più talentosi della categoria ma che necessita del clima positivo del gruppo, facciamo il quadro di una formazione che può ambire a mettere seriamente i pali fra le ruote alle più forti. Se poi pensiamo anche alla panchina, Frattarelli Alessandro e Calza, possono essere di grande aiuto, quando chiamati hanno sempre risposto. Una vera e propria squadra “operaia”, dove il collettivo può fare la differenza. La fiducia nel gruppo è l’unico e vero fattore che ha fatto crescere la Virtus. Premesse per un possibile salto di qualità di una formazione trentina verso la serie C ci sono tutte, Rovereto e Riva del Garda possono sognare, ovviamente senza sottovalutare le venete, con Creazzo e Arzignano ancora fra le favorite nel salto di categoria, ma che da tre turni non sono più tranquille come potevano esserlo fino a gennaio.