Bilanci di fine stagione per il DS Lorenzo Zandonai (JBR)
Finiti i festeggiamenti e le doverose pause dopo le vittorie nei campionati di DR1 e DR2, abbiamo voluto fare alcune domande a Lorenzo Zandonai, Direttore Sportivo del JBR Rovereto.
Partiamo dalla domanda d'obbligo, una breve descrizione su come è andata la stagione complessiva del JBR Rovereto, immaginando che non sia per nulla facile replicare un’annata simile.
«Farne una simile non è di certo facile. Siamo partiti pensando di fare un buon campionato, ma non di certo per vincerlo. Sapevamo che uscendo la scorsa stagione un paio di formazioni trentine, il campionato sarebbe stato più complicato, ma avevamo l’idea di fare una buona stagione. Poi a metà campionato ci siamo trovati secondi in classifica, abbiamo colto le giuste occasioni e siamo stati capaci di raccogliere quanto seminato, questo per quanto riguarda la DR1. Per la DR2, è un pò che avevamo in testa di fare qualche cosa in più. Siamo l’unica società basket sulla città di Rovereto e abbiamo anche delle responsabilità sociali. Quest’anno la squadra, composta dai giocatori che non trovavano posto in DR1, affidata ad Alberto Franceschini e poi è successo quello che è successo. Bene anche con le altre squadre, la vittoria in Under 17 Gold. L’apporto di Eglione e Bolner è stato fondamentale in questa stagione. Se questa è la formula, allora ragioneremo sempre così anche in futuro se porta bene come ha portato in questa annata.»
Due promozioni con la DR1 e la DR2, una promozione mancata di poco con le ragazze della Promozione Femminile, direi un annata da ricordare in futuro?
«Per il femminile, con Michele Osvald che ha seguito assieme alla coach Valentina Ciech e Giulia Stoffella, hanno fatto un lavoro straordinario. La cosa più bella è stato il creare l’ambiente stupendo che si è creato attorno alla nostra squadra. Vedere il palazzetto pieno, entusiasmo e pubblico cittadino che seguiva le squadre, anche in trasferta. Le feste e i momenti aggregativi sono stati tanti in tutta la stagione. Abbiamo anche il gruppo dei genitori che giocano, anche persone in là con l’età che si allenano in palestra.»
Nel decennio scorso, circa 10 anni fa, avevate fatto un passo indietro non partecipando alla serie D, poi con il tempo siete cresciuti tantissimo. Qual è la ricetta di un progetto che ha dato questi risultati?
«Venivamo da una fusione di due società, la mia prima esperienza era nella San Marco Rovereto. Ricostruire partendo dalla due società non è stato facile, prima dovevamo creare delle basi forti per poi crescere. Le nostre risorse andavo investite sui livelli più bassi, il tutto per creare un vivaio per tutta la società. Del direttivo iniziale siamo rimasti in tre, poi è arrivato l’aiuto del nostro general manager Marco Dell’Uomo che ci ha aiutato molto con la sua esperienza fatta nell’Aquila Basket.»
La città come ha reagito al vostro percorso sportivo?
«Già nella scorsa stagione l’assessore allo sport ci aveva aiutato molto, con il nuovo assessore speriamo ci sia la stessa collaborazione. Con la società civile il rapporto è cresciuto molto, i numeri fra il pubblico sono aumentati parecchio, abbiamo più persone presenti alle partite rispetto al Veneto, può essere attrattivo per un giocatore che ragiona di venire a giocare in C a Rovereto. Quando abbiamo incontrato l'Argine a Vicenza, c’erano circa 80 persone del pubblico in trasferta, a Creazzo il pubblico per metà era nostro.»
Qualcosa da aggiungere?
«Per noi sarà un primo anno dal quale costruire per il futuro, obiettivo assestarci per qualche anno nelle due nuove categorie e consolidare il nostro progetto.»