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Divisione Regionale 1

Il Mago-Fuma e la fantastica stagione roveretana

Silvano Fumagalli, allenatore della Tecnisan JBR, dopo i meritati festeggiamenti e un pò di riposo, ci parla della fantastica stagione roveretana e al tempo stesso del futuro della sua squadra in serie C.

Sicuramente un’annata strepitosa. Partita bene, poi andata in crescendo durante la stagione. Hai avuto subito la sensazione che sarebbe andata bene o la consapevolezza è arrivata con il tempo?

«Sin da subito sapevo di avere una squadra di buonissimo livello, ma difficile da allenare, gente di talento che vedremo per anni sui vari campi, ma non semplicissimo metterli insieme e poi avere un gruppo da tenere tutti buoni e arrivare alla fine del campionato non è semplicissimo. A metà stagione la società mi ha fatto un regalo importante, con due innesti fuori categoria come Pisoni e Czumbel, io non avevo chiesto nulla, ma ho ben accettato il regalo fattomi dalla società.»

Quanto sono stati determinanti Thomas Pisoni e Mark Czumbel nel percorso che vi ha portato a vincere il campionato ?

«Fondamentalmente tanto dal punto di vista della sicurezza che hanno dato al gruppo, per dare dei margini superiori alla squadra. La consapevolezza di poter vincere l’avevamo già, con l’arrivo di Mark e Thomas questa sicurezza è cresciuta molto. Non è stato facile con Almami, non parla italiano, un solo allenamento a settimana per via del doppio impegno con l’Aquila Basket, Finarolli che faceva fatica ad entrare in condizione. Abbiamo passato tanti momenti anche intricati, ma siamo venuti fuori bene e cresciuti. Io mi sono messo pressione da solo e volevo assolutamente vincere.»

Sappiamo in molti e conoscendoti con il tempo lo possiamo tutti confermare, hai delle ottime caratteristiche da psicologo. In questo ambito, come hai trovato Czumbel e Pisoni reduci dall’esperienza negativa dello scioglimento della formazione d’origine a metà della stagione?

«Devo dire la verità che in loro non ho percepito la delusione dovuta al fallimento della società dalla quale provenivano, ho più percepito la volontà di rifarsi e rimettersi in gioco già da subito in una nuova squadra. La delusione penso più dovuta a questioni tecniche, il giocare contro giocatori più piccoli e meno tecnici. Il passare da tirare sportellate in serie B e poi ritrovarsi contro formazioni di DR1 non è stato facile. Mark è una persona eccezionale sia dal punto di vista tecnico che mentale, si è da subito messo a disposizione e ha seguito anche tutti i playoff della squadra di DR2, questo tanto per far capire lo spirito dell’ottima persona che è Czumbel

Più forte Creazzo o la Virtus Altogarda in fase playoff?

«Nella parte finale del campionato direi Riva del Garda. Eliminarli ci ha dato il vero boost per vincere il campionato stesso. Noi eravamo in un momento non eccezionale, il Nuovo Argine ci ha creato seri problemi nei quarti, vincere il derby ci ha aiutato molto a darci la giusta consapevolezza. Riva del Garda aveva più punti fra le mani rispetto a Creazzo, anche se squadra costruita per vincere il campionato. Il campo di Riva del Garda sembra un bunker, non è facile espugnarlo. Il vincere in gara 1 è stato determinante, in gara 2 abbiamo giocato come sappiamo giocare.»

Qualche giocatore non roveretano che avresti voluto alla tua corte?

«No, direi nessuno, i nostri bastavano e si è visto poi per come è andato a finire il campionato.»

Conferme o qualche novità per la nuova stagione? Tu sai se sei già confermato?

«Si, possiamo dire che a livello informale sono confermato. La struttura tra la serie DR1 e la C non cambia molto, credo che fra le prime della nostra categoria e le ultime della C la differenza è poca. Abbiamo giocatori da fuori regione che si iniziano a proporre, dobbiamo fare le nostre valutazioni.»

A livello di giocatori, qualche conferma o novità?

«Ci sarà certamente una parte nuova e una parte che rimarrà, al momento non ci sono nomi, è prematuro.»

Nella prossima stagione ci sarà un derby regionale che manca da anni. Conoscete già i Piani Bolzano?

«Contento di fare un altro derby, anche se quello con Riva per me sarebbe stato più comodo, uscivo di casa ed ero già lì. Bolzano guida da anni le squadre minors regionali e sarà bello sfidarsi. Speriamo di diventare il punto di riferimento regionale, con i giocatori che ci cercheranno per venire a giocare a Rovereto.»

Il basso numero punti a partita è stata una caratteristica del tuo Rovereto per buona parte della stagione, come hai gestito questa cosa?

«Ho sempre cercato di convincere i miei che avevamo nelle mani anche sopra i 100 punti a partita, poi nella realtà sopra i 90 e a volte con 80 punti sono state davvero poche le partite in questa stagione. Abbiamo vinto di poco, ma quando serviva lo abbiamo fatto. Io credo che sia una difficoltà importante per un giocatore fare canestro ma tirando meno rispetto al solito. Formazione da 12 giocatori, ma l'unica partita dove abbiamo fatto molti punti era in trasferta ed eravamo in 8, quando Broggio ha fatto una gran partita, l'unica dove abbiamo fatto quasi 90 punti senza difficoltà. Le partite le abbiamo vinte difensivamente. Ho spesso creato i quintetti pensando principalmente alla difesa, avendo a disposizione tanti giocatori validi. So di non aver accontentato tutti, ma non si poteva fare altrimenti.»

La partita che ti ha fatto capire che potevate vincere il campionato e quella invece che ti ha fatto pensare che potesse andare male?

«La partita positiva con Arzignano in trasferta mi ha fatto ben pensare riguardo al nostro potenziale, quella negativa con Creazzo in casa, vinta per iniziativa di Matassoni, dovevamo essere più convinti e non abbiamo dato il massimo, quella doveva essere la partita dove dovevamo fare decisamente meglio.»

Quanto è stata determinante Civezzano fermando Arzignano e Creazzo nel facilitarvi il percorso?

«Loro di certo hanno fatto un bel campionato, hanno reagito al meglio alla situazione particolare del Valsugana che li aveva in qualche maniera coinvolti a fine gennaio. Non era un campionato semplice per loro, una buona squadra, mi metto nei panni di Fels, una stagione davvero particolare, poi nelle minors anche formazioni di metà classifica possono fare una super partita e mettere in difficoltà le prime della classe.»

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