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A2 femminile

Daniela Hafner rimane in maglia biancorossa

Temperamento, grinta che si avvicina alla ferocia, rapidità e tempismo. Queste le caratteristiche di Daniela Hafner, atleta di madrelingua tedesca che è risultata la miglior rimbalzista della Pallacanestro Bolzano. La sua adesione al nuovo progetto arriva particolarmente gradita, sia per la qualità come giocatrice sia per la sua grande passione per lo sport ed il basket.

«Ho dato il mio contributo e cerco di mettere a frutto velocità e tempismo. - spiega - Non sono un centro, quindi sfrutto la mia rapidità al servizio della squadra. Poi diciamolo francamente, mi diverto a rubare rimbalzi alle mie avversarie più alte. Sono una agonista, mi piace lo sport e la competizione».
Laureata, protagonista in un ufficio marketing di una grande azienda, come riesci a conciliare sport di vertice e lavoro?
«Mi piacerebbe avere una giornata di 28 ore. Il lavoro mi piace molto e soddisfa la mia capacità creativa. Poi ho bisogno di sfogare la mia tensione fisica in palestra, con le Sisters riesco ad entrare in un mondo di passione, di intensità e di relazione. Alcune sere non sono proprio concentratissima dopo una dura giornata di lavoro. Ma il coach lo sa e capisce. So che mi stima molto, questo mi fa piacere e mi dà forza per continuare l'attività di vertice».
Campionato concluso con una meritata salvezza, soddisfatta?
«Portare a termine la stagione è stata una vera e propria impresa. Ho consumato tantissime ferie per essere sempre presente alle competizioni. Abbiamo fatto trasferte lunghissime, tanti voli, tanti pernotti in albergo, un numero spropositato di kilometri senza avere un aeroporto vicino con Milano che è a 4 ore da Bolzano. Molte volte è stato difficile riorganizzare energie e forze per essere al massimo il lunedì al lavoro. Ma mi appunto una bella medaglia, ho sempre risposto presente».
Che tipo di squadra avete costruito?
«Tante straordinarie atlete, di cui molte nuove, che si sono riunite a settembre con uno spirito da costruire. Il Covid e le due grandi soste di oltre un mese senza allenamenti e partite decretate dalla Provincia Autonoma di Bolzano non hanno contribuito a creare un gruppo coeso. I legami forti sono nati dopo, a partire dal mese di marzo, giusto in tempo per arrivare in buone condizioni a lottare per la salvezza».
Cosa è andato bene e cosa è mancato nella passata stagione?
«Bene la voglia di lavorare duro in palestra e gli ultimi due mesi nei quali abbiamo costruito una identità di gioco forte. Forse è mancata una top player alla quale fare riferimento nei momenti difficili. Ma abbiamo saputo solo in settembre in quale serie avremmo giocato ed il mercato era ormai chiuso».
Oltre ai rimbalzi sei anche la giocatrice della tua squadra con la migliore percentuale da 2. Tiri con il 44%, ma con parsimonia
«Si, seleziono i tiri e talvolta preferisco passare e portare dei blocchi. Il coach mi esorta spesso ad aumentare il mio egoismo offensivo. Nella prossima stagione cercherò di aumentare il mio contributo in termini di canestri, visti i numeri che non sono niente male».
Tallone di Achille?
«Tiri liberi, ma dobbiamo proprio parlarne. Se vuoi parliamo della birra dell'Alto Adige».
Prospettive per la prossima stagione?
«Viaggeremo meno e troveremo avversarie altrettanto forti. Quindi trascorrerò una bella estate di relax e poi farò una bella punta ai gomiti. Sottocanestro c'è sempre molto da fare».

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