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Divisione Nazionale A

Marco Spanghero, pochi giorni al ritiro in Nazionale.

Il 2011 non poteva avere un esordio migliore per il quasi ventenne Marco Spanghero, convocato al raduno della Nazionale U20 previsto a Corato per i prossimi 10 ed 11 gennaio. Uno scricciolo alto un metro e ottantasei centimetri, così appare l’aiuto regista di Simone Ferrarese se osservato dalle tribune del Palatrento, a cospetto di atleti come Luca Conte e Jacopo Tobaldi, ben più fisici nel ruolo di “guardia”. Confronto a viso aperto, il numero dieci dell’Aquila Basket è un giovane uomo, occhi gioiosi e sorriso entusiasta sotto una folta chioma scura.

La maglia azzurra non è una novità in casa Spanghero. “Come accogli la conferma di essere tra i giovani più promettenti del basket italiano?”

In realtà, speravo in questa convocazione, in parte me l’aspettavo, complice la mia partecipazione ai Campionati Europei U18. “In questi primi raduni, sono molti i nomi inseriti nella rosa, anche se parecchi di natura provvisoria, sono onorato di comparire nella lista dei migliori”. Il Campionato Europeo a cui ho partecipato, un’esperienza davvero unica in termini di arricchimento e formazione. A livello personale, ho disputato partite buone e meno buone, inoltre, mi è stato concesso il giusto minutaggio di gioco in base al valore dimostrato. “Miro ai Campionati Europei U20, per me è l’ultima opportunità di partecipare e sono determinato a giocare tutte le carte a mia disposizione, fino in fondo, pienamente consapevole dell’elevato livello tecnico degli altri aspiranti”.

Del gruppo azzurro hanno fatto parte e sono tuttora elementi integranti nomi illustri, appartenenti ad altrettanto eccelse squadre. “Allenamento gomito a gomito, senza dubbio gli stimoli non mancano…”

“Un roster di campioni, quello dei nati nel 1991”. Il basket è filo conduttore indiscusso della mia vita, coltivo questo sogno sportivo con grande zelo, nell’obiettivo di spingermi sempre oltre per ottenere il massimo. Il raduno a Corato, realtà diverse, cestisti d’importante caratura, interpretazioni alternative delle situazioni agonistiche, innumerevoli le motivazioni verso una crescita personale.

Nazionale U20, campionato serie A dilettanti. “Sul piatto della bilancia, più le pressioni o gli incentivi a raggiungere nuove mete?”

Pressioni unite ad incentivi, non è un gioco di parole, entrambi in accezione positiva. Senza dubbio una settimana impegnativa, a livello fisico e mentale. “Allenamenti in cui chiedo a me stesso il massimo, chilometri di trasferimento, Trento, Trieste, Bari, di nuovo Trento, fin d’ora l’esperienza mi dice che ne risentirò, ma una convocazione azzurra vale la candela!”.

Impossibile negare il tuo trend di continuo miglioramento. “Ritieni che l’esperienza acquisita in Bitumcalor abbia contribuito in modo positivo alla tua presenza nei top under 20?”

“Decisamente, mi sento un giocatore rinnovato”. L’apertura di stagione mi ha visto, come dire, con il freno a mano inserito, a seguire un progressivo e proficuo processo di maturazione. Il premio agognato del lavoro svolto sul parquet, la chiamata a servizio di Coach Sacripanti.

Una bella news anche per lo spogliatoio. “La reazione dei compagni di squadra?”

Complimenti e felicitazioni a parte, non è mancato lo spazio per qualche battuta di spirito. “Coesione ed intesa all’interno del gruppo, anche in questo caso, soprattutto all’idea di gustare un abbondante vassoio di paste!”.

Nemmeno a farlo apposta, il match in trasferta nella tua Trieste è preludio al ritiro di Corato in maglia azzurra. Una coincidenza singolare.

Trieste e la sua pallacanestro mi hanno dato gli albori, sono cresciuto come atleta e come uomo. La vicinanza di coloro che mi hanno visto ragazzo, la presenza costante della società trentina sono da interpretare come punti di forza, che ben lasciano sperare per gli sviluppi futuri. “Un solo piccolo neo, avrei desiderato una permanenza più lunga, di almeno un paio di giorni, nella mia città d’origine”.

Tanto essenziale nelle risposte, quanto efficace e concreto nel “portar palla”. Di gran spessore la prima tripla centrata nell’anno nuovo, Marco finalizza l’attacco alla panchina azzurra in maniera egregia. Un augurio sincero, che quest’approdo in Nazionale sia solo il preludio di uno sbarco in vera e propria pompa magna.

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