La Dolomti Energia batte Trieste ed è in finale di Coppa Italia
Per la prima volta nella sua storia, la Dolomiti Energia Trentino conquista la finale di Coppa Italia, superando Trieste per 82-79 in una sfida combattuta fino all’ultimo possesso. Ancora una volta, i bianconeri dimostrano carattere e resilienza: a tre minuti dalla fine, Trento era sotto di sei lunghezze, ma con il cuore e la determinazione ha ribaltato il punteggio, regalando ai tifosi un’altra serata da ricordare.
L’ultimo atto delle Final Eight 2025 si giocherà domani alle 17.15, quando i bianconeri sfideranno l’Olimpia Milano per il titolo. Ancora una volta, l’MVP della serata è Quinn Ellis, protagonista di una prestazione totale con 11 punti, 10 rimbalzi e 8 assist. Il top scorer di Trento è Anthony Lamb, autore di 18 punti, seguito dai 10 punti di Niang, Pecchia e Cale. A Trieste non bastano i 25 punti di Michele Ruzzier, i 21 di Markel Brown e i 19 di Denzel Valentine.
La cronaca
La Dolomiti Energia Trentino parte con Ellis, Cale, Pecchia, Lamb e Mawugbe, Trieste risponde con Ruzzier, Valentine, Brown, Uthoff e Johnson.
Mawugbe apre il match con un ottimo roll a canestro e poco dopo replica con un reverse. Trieste si sblocca con Brown, ma Pecchia risponde subito con una tripla per il 7-2 e, su assist di Mawugbe, segna altri due punti che costringono coach Christian al timeout. Trieste reagisce con Brown e Valentine, mentre Ruzzier accorcia fino al -2. Zukauskas schiaccia a due mani sopra al ferro, Valentine risponde in appoggio, ma ancora Zukauskas firma un altro canestro. Brown fa 2/2 ai liberi, poi Lamb segna subendo il fallo e converte il libero aggiuntivo per il 18-13. Nel finale, Cale si accende e piazza un parziale di 5-0, permettendo alla Dolomiti Energia Trentino di chiudere il primo quarto avanti 23-13.
Lamb segna il primo canestro del secondo quarto con un elegante fadeaway, seguito da un canestro di Johnson. Ancora Lamb sfrutta un mismatch per segnare due punti e poco dopo, con un eurostep, firma il 29-15, costringendo coach Christian al timeout. Trieste prova a reagire con Denzel Valentine, che appoggia due punti, e con Markel Brown, autore di una gran tripla. Trento però risponde immediatamente con Pecchia, che segna subendo fallo e converte il libero aggiuntivo per il 34-20. Brown e Valentine firmano un parziale di 5-0, spingendo coach Galbiati a fermare il gioco con un timeout. Al rientro, Valentine colpisce ancora dall’arco, Ellis replica con un appoggio, ma Brown continua a essere un fattore in penetrazione. Nel finale, la tripla di Michele Ruzzier riduce ulteriormente il divario e manda le squadre negli spogliatoi con Trento avanti 38-33 all’intervallo.
Mawugbe inaugura il secondo tempo con i primi due punti della ripresa, ma Ruzzier risponde subito con una tripla. Valentine segna da due, ma Lamb non si lascia intimidire e realizza una tripla dall’angolo in fly-by. Trieste continua a spingere con Ruzzier e Valentine, che firmano il pareggio a quota 45, prima che Uthoff completi il sorpasso. Trento reagisce con una tripla di Ford, ma ancora Valentine colpisce dall’arco. Uthoff segna ancora e porta Trieste sul +6, costringendo coach Galbiati al timeout. Trento torna in campo con determinazione: Zukauskas accorcia con una tripla, poi Cale e Ford completano il recupero, riportando i bianconeri avanti. Il terzo quarto si chiude con la Dolomiti Energia Trentino in vantaggio 59-58.
Candussi apre l’ultimo quarto con una tripla, mentre McDermott riporta Trieste in vantaggio. Trento reagisce con Ellis, che prima segna in penetrazione e poi, con un grande assist, riporta avanti i bianconeri. Ruzzier, ancora una volta letale dall’arco, firma il nuovo sorpasso, seguito da Brown, che porta Trieste sul +4. Ellis risponde con un canestro da due, ma Ruzzier colpisce nuovamente, questa volta con un gioco da tre punti, portando i giuliani sul +5. Nel momento più difficile, Trento trova la forza per reagire: Niang e Cale guidano la rimonta e riportano i bianconeri avanti sul 80-77 a 37 secondi dalla fine. Trieste prova l’ultimo assalto con Brown, che trova una schiacciata in tap-in, ma nel finale i tiri liberi di Trento mettono in cassaforte la vittoria per 82-79, regalando ai bianconeri la prima storica finale di Coppa Italia!
Le dichiarazioni
«Come prima cosa, voglio fare i complimenti a Trieste per lo splendido lavoro che ha fatto. - dice Paolo Galbiati - È stata una partita di altissimo livello. Noi siamo partiti benissimo, con grande energia, poi siamo stati meno precisi, sbagliando anche qualche canestro abbastanza semplice. Loro sono stati bravi a toglierci alcune situazioni chiave e siamo andati sotto nel punteggio. Ho apprezzato tantissimo la furia agonistica che abbiamo avuto nel finale, la voglia di lottare fino all’ultimo possesso. Penso sia stata una partita bellissima da vedere e da giocare. Domani ci aspetta la finale contro Milano. Noi abbiamo il nostro stile di gioco e vogliamo imporlo. Dovremo essere bravi e precisi sia in attacco sia in difesa per affrontare al meglio una sfida così importante. Stanotte ci godiamo questa vittoria, ma siamo già carichissimi per la finale. Ora lavoreremo per prepararci al meglio e domani vedremo che partita sarà».
Il tabellino
DOLOMITI ENERGIA TRENTINO - PALLACANESTRO TRIESTE 82-79 (23-13, 38-33; 59-58)
Dolomiti Energia Trento: Ellis 11, Cale 10, Ford 7, Pecchia 10, Niang 10, Forray, Mawugbe 8, Lamb 18, Zukauskas 8, Hassan N.E. Coach Galbiati.
Pallacanestro Trieste: Obljubech N.E, Reyes, Deangeli, Uthoff 7, Ruzzier 25, Campogrande N.E, Candussi 3, Brown 21, Brooks, McDermott 2, Johnson 2, Valentine 19. Coach Christian.
L'altra semifinale
L’Olimpia Milano ricorre ad armi non convenzionali per vincere la sua semifinale di Coppa Italia, 74-69, contro Brescia. In una serata di percentuali basse, in cui Zach LeDay ha segnato solo tre punti, ha usato la difesa, ha giocato una partita brutta, sporca e cattiva per vincere, di carattere.
Nel momento cruciale della gara, quando ha fatto fatica davvero a segnare, l’Olimpia ha trovato tanto dal secondo quintetto, Diego Flaccadori in regia, Stefano Tonut con la difesa e Pippo Ricci di energia, mestiere, opportunismo. Poi Shavon Shields ha segnato i canestri che contavano, nel primo tempo e poi nel finale. Ma è stata la prova di sacrificio estremo in difesa di Nikola Mirotic a indirizzare la gara. Quando Miro Bilan era diventato un rebus insolubile, Mirotic ha cominciato ad anticipare, a muoversi davanti e dietro, a rubare palla, a sporcare le linee di passaggio. Infine, ha strappato i punti che servivano per aiutare la squadra nel momento più critico della gara.
(da www.olimpiamilano.com)
Fotografie Lega Basket di Serie A