Valla presenta i nuovi “orsi”
Lo conoscono tutti Alberto Valla, presidente e coach dei Blue Bear, abile tecnico, forse il più pacato del panorama regionale, da molti considerato uno degli ultimi lord a bordo campo. Alla vigilia della partenza della stagione, ci presenta i nuovi “orsi”.
Doveroso parlare di come sia andata la stagione di DR2, ma al tempo stesso anche quella dei Blue Bear. Che bilancio ne faresti?
«Direi una stagione molto equilibrata, ha vinto il Rovereto che al termine della regular season era arrivata settima, è retrocesso il Bressanone, che ad un certo punto poteva tranquillamente accedere ai playoff, partito bene poi con un calo verso fine stagione. Nessun risultato scontato, sia che giocassi con la prima che con l’ultima, Gardolo e Night Owls più organizzati, ma poi si sono dimostrati abbordabili. Night Owls molto aggressivi ad inizio stagione, avendo vinto la Coppa avevano spaventato, poi il Gardolo avendo nelle sue fila Dellai, un giocatore da categoria superiore, ha fatto una striscia importante di vittorie. Noi abbiamo avuto una stagione molto altalenante, partiti malino, poi ci siamo ripresi, più tardi abbiamo avuto qualche infortunio importante, mancando Angelini, il nostro faro offensivo più efficace, abbiamo sofferto in certe partite. Poi nei playoff siamo tornati i vecchi Blue Bear, specie in gara 2 e 3, dove comunque abbiamo condotto bene. Nei piazzamenti poi siamo andati benino, l’aver trovato il Gardolo ai quarti e dopo la pausa pasquale non è stato d’aiuto, loro di certo erano più allenati di noi. Secondo me il quinto posto conquistato rispecchia quello che erano i nostri valori.»
La formazione roveretana che ha vinto la stagione ed è stata promossa in DR1, cosa ha avuto in più rispetto alle altre?
«Rovereto ha dimostrato che pur avendo un solo centro è riuscita a giocare una gran stagione. In finale poi Dorigotti, in gara secca ha fatto molto. L’intensità nella parte terminale è stata ottima per i roveretani, secondo me i Night Owls sono calati di intensità, come pure Gardolo dopo aver incontrato noi. In finale i roveretani l’hanno dominata con i rimbalzi, pur essendo una formazione più bassa di statura. Poi secondo me, la finale in gara secca, può avvantaggiare la formazione meno favorita. I giovani del Rovereto di certo non hanno avuto cali e nella parte finale del campionato sono andati molto bene. Poi il fatto che noi sul finale abbiamo perso con Bressanone e Villazzano, forse avessimo vinto, faceva piazzare Rovereto all’ottavo posto, incontrando subito il Gardolo, sarebbe cambiato il senso di tutta la stagione. Rovereto di certo è una squadra compatta, Franceschini ha fatto un gran bel lavoro. Peccato per Pergine, pensavo potesse andare meglio, peccato che si siano un po' persi nell’ultima parte del campionato.»
Siete una delle squadre anagraficamente più anziane e senza poter pescare su un vivaio personale, come vedi questa cosa?
«Questo sicuramente è il tema più importante che ci riguarda, il problema anagrafico. Il prossimo anno sarà un anno di svolta, sopratutto per il passaggio generazionale. Perdiamo Bisagno, per noi un punto fermo, da gennaio 2026, perché si trasferisce per motivi di lavoro in provincia di Padova. Mastrangeli ha detto che ha finito la sua carriera da giocatore, continuerà a collaborare, sarà il mio vice. Angelini è a fine carriera, ha annunciato che smette. Queste tre figure fondamentali come vedi hanno terminano di giocare, un peccato non solo per il gioco che hanno espresso in campo ma anche per quello che negli anni hanno dato ai Blue Bear. L’ipotesi è che arruoliamo un po’ di giovani, ne stiamo visionando alcuni. Il capitano Bodini, che ormai è arrivato a 49 anni, lascia la fascia a Casagrande, in modo da svecchiare la formazione. Inseriamo in squadra Tommaso Beltrame, annata 2006, proviene dal Nuovo Argine Vicenza in DR1. Poi arriverà anche Alessandro Rocca, ex Cus e Night Owls, Francesco Servillo, anch’esso ex Cus. Aggiungiamo Gianmaria Bortolomedi, anche sponda Night Owls. Poi partono Bertotti, Moglie, Grespan e Chermaz, Bisagno come detto farà solo la prima parte, Costantin la seconda, in quanto via per l’Erasmus. I più “anziani” poi rimarrebbero ad aiutare in allenamento, questo è quello che stiamo pensando. I giovani vanno responsabilizzati, non è sempre semplicissimo. Tanti arrivano non pronti, tutti bravi a tirare, ma è più importante difendere, a me piacciono molto quelli che danno tutto in difesa.»
Favorite per la prossima stagione?
«Ti posso dire che con l’arrivo di Lorenzi al Maia Merano, qualcosa sposta di certo, l’ho visto a qualche torneo estivo, impossibile da marcare, un giocatore di due categorie sopra. Gardolo non credo cambierà molto e rimane una delle favorite. I Night Owls so che stanno facendo un’operazione di ringiovanimento. Forse il Cus non sarà pericoloso come l’anno scorso, loro hanno sempre un sacco di incognite in base a chi gli arriva degli studenti universitari. Anche Pergine vedo bene, sarà comunque un anno di svolta per tutte.»
Rimpiangi l’assenza del play Germanà nelle partite decisive contro Gardolo nei quarti di finale playoff?
«Di certo è mancato un uomo importante, Germanà è una scheggia impazzita, ma è fortissimo. In Gara 3 quando mancava Germanà, Tonina ha giocato una gran bella partita, se ci fosse stato Giovanni(Germanà, N.d.A.) a marcarlo non avrebbe avuto vita facile il Gardolo in quella gara. Poi i miei hanno il problema che parlano troppo con gli arbitri, spesso polemizzando, dovrebbero anche un po’ imparare a stare un zitti, evitando così ulteriori penalità.»
Quindicesimo anno che esistono i Blue Bear, un bilancio di questi anni passati?
«Io sono contento, visto tante persone da fuori, si è creato un bel movimento, ci siamo di certo divertiti. Non ritengo possibile creare delle giovanili, di più di così io non riesco come impegni, ma noi ci riteniamo soddisfatti, abbiamo anche la squadra in DR3, che sta facendo bene anche quella.»
Dal tuo osservatorio personale, anche alla luce di quello che è successo in B a gennaio, come si è evoluta la pallacanestro trentina?
«Dal mio punto di vista, il progetto di Rovereto sta dando i suoi frutti. Rovereto dopo il flop del Valsugana, quello era un basket più legato ai soldi, Rovereto ha vinto due campionati basandosi sulle proprie risorse, con l’aiuto dei propri appassionati. Direi anche che il progetto di Riva del Garda, sta dando i suoi frutti, ha creato una bella squadra. Manca ancora il fatto che i giovani del Trentino siano i veri protagonisti di queste squadre. Non vedo l’effetto “Aquila" sui giovani, fatto salvo forse il roveretano Dorigotti. I Piani Bolzano in serie C, fanno quello che fanno con ragazzi che vengon dalla zona, ma il Trentino ancora soffre e necessita di innesti da fuori. Forse il traino di Rovereto porterà qualcosa, speriamo.»
Al di là di quello che abbiamo già detto, come vedi in prospettiva il nuovo campionato, più interessante rispetto a passato?
«Il campionato passato è strato combattuto, questo credo lo sarà ancora di più. Il nostro obiettivo è quello dei playoff. Il bello della DR2 è che ci son squadre belle tecniche, magari manca la costanza degli allenamenti della DR1, ma in questa categoria ci sono anche tanti talenti da categoria superiore che giocano nelle varie squadre.»
In passato abbiamo parlato del brutto rapporto con i falli e penalità varie da parte dei tuoi, persiste questo problema?
«Ti faccio una battuta (ridendo, N.d.A), siccome Angelini e Germanà hanno giocato di meno per vari motivi, allora anche il numero di falli compiuti è calato e quindi la situazione è migliorata. E’ chiaro che ci sono delle motivazioni dietro. Angelini è molto marcato e lo innervosiscono durante lo svolgere della partita, Germanà invece è molto intenso, quindi è facile che commetta fallo. Poi dico sempre di commettere piuttosto un tecnico dalla panchina che dal campo. Ci poniamo come obiettivo per il prossimo anno di commettere meno falli rispetto al passato.»
Vuoi aggiungerci altro?
«Aggiungerei qualcosa sulla DR3, perché abbiamo una squadra anche lì. Il campionato sta diventando sempre più competitivo, noi siamo partiti bene, poi siamo un pò calati. Anche in quel caso, dobbiamo un pò svecchiare il gruppo, non tanto per una questione anagrafica, ma anche per creare un gruppo che dia seguito, non solo in campo, ma anche fuori. I ragazzi stanno facendo di tutto per tenere Cesconi almeno come coach, so che non giocherà più, per via del mal di schiena.»
Chi vedi tra i favoriti nel campionato di DR3?
«Certamente i Macaco’s, poi vedo bene Bolzano, ma non so se potrà accedere ai playoff per via del fatto che hanno già una formazione in DR2. Vedo bene e in crescita anche gli Acies Vigolana, ho visto tanto entusiasmo e voglia di fare.»