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Divisione Nazionale A

Buon 2011: un anno si chiude nel segno dell'Aquila Basket

di Fabia Sartori

Il tempo regolamentare sta per scadere, nessuna possibilità di giocarsi l’overtime, la mezzanotte del 31 dicembre mette in archivio il 2010. Tra calici alzati e brindisi, è il momento giusto per riflettere sui dodici mesi appena trascorsi, delineando ciò che di buono ha bruciato la retina, e quanto invece continua a rimbalzare sul ferro in attesa di un centro perfetto.

Punta dell’iceberg, ciliegina sulla torta, tripla all’ultimo secondo di gioco, una prima squadra reduce dalla buona prima esperienza in serie A dilettanti conclusasi in primavera, ed un inizio di stagione scoppiettante che ancora molto – ne siamo certi – riserverà per il prossimo 2011. L’apice. E la struttura completa. Aquila Basket, frutto di interazione e sinergia che uniscono in modo armonico tre società, ciascuna fortemente orientata verso uno specifico settore. Campionato nazionale maschile in serie A dilettanti con basket giovanile maschile, campionato femminile di serie C accanto alla giovane pallacanestro in rosa, avviamento al minibasket e consolidamento della sua presenza sul territorio trentino. Molteplici e distinte le competenze all’interno dell’assetto societario, realtà multietnica spesso di difficile gestione a causa di forti identità ed ambizioni, non in contrasto, ma che certo spingono verso direzioni diverse. A ciascun settore, enorme potenziale di crescita, nel far propri i punti di forza delle realtà vicine, nello sviluppo degli ambiti in cui si riscontrano le maggiori carenze. Una convivenza impegnativa, a cui la capacità di organizzazione, l’oculatezza, la passione dell’organico che quotidianamente si prodiga durante l’intero arco dell’anno, ha portato sostanziose soddisfazioni, progressive conferme. Il bilancio positivo si completa con il Progetto Giovani, parole d’ordine interdipendenza ed alleanza tra le società dislocate sul territorio, con l’obbiettivo comune di sostenere e sviluppare il basket giovanile.
Aquila Basket, il futuro non è dietro l’angolo. “Ciò che è sempre mancato al Trentino, ciò che manca tuttora” – a parlare è il General Manager Salvatore Trainotti – è una tradizione di pallacanestro di alto livello, con persone a cui piaccia respirare il mondo della palla a spicchi”. Un progetto sportivo, di imponente caratura filosofica. Le radici della società trentina, ben oltre lo statuto societario, affondano in un’ideologia il cui fulcro risiede nel desiderio di creare una vera cultura del basket, di avvicinare ragazzi, genitori, allenatori, dirigenti, neofiti al parquet, sia esso calpestato dalla prima squadra o da giovani piedi ben più piccoli ed inesperti. Amore per il basket tradotto in presenza a bordo campo, nella promozione di una visione più globale dello sport, nell’esulare i confini dei già appassionati per colpire ed affascinare coloro che ancora non lo sono, capillarizzando il territorio. Lungimiranza e dedizione, ingredienti necessari per raggiungere finalità di tal levatura, in un’ottica non certo a breve termine o di gittata limitata.

Carta d’identità con sogni e nuovi stimoli a seguito, impensabile non focalizzare l’attenzione alla voce “segni particolari”. Bitumcalor Trento, serie A dilettanti. “Enorme soddisfazione, essere al vertice ad un solo passo dal termine del girone d’andata.” – prosegue il GM – “Perla di valore, competere con roster importanti, allestiti ad hoc per conseguire la promozione, affrontare team ed avversari di competitività ed esperienza da serie superiore”. Agosto 2010, nuovi nomi all’attivo sul parquet, se escludiamo Nicola Natali e Simone Fiorito, compreso quello di coach Buscaglia. Al di là delle scelte estive, l’arma vincente è il certosino ed impegnato lavoro settimanale svolto dal tandem staff medico-tecnico, allenatore e giocatori. Staff, costantemente operativo nella preparazione per il miglioramento del roster, pronto a far fronte in maniera egregia a qualsivoglia situazione di difficoltà. Allenatore e giocatori, due entità distinte, un unico cuore. Abilità del coach, creare un gruppo solido e coeso, fiducia ed armonia, cogliendo istintività ed identità di ciascun componente, massimo spazio alle peculiarità di ognuno. Prerogativa dei ragazzi, etica e valori morali, perseveranza nel risultato personale e di team, spirito battagliero e compattezza. Consapevoli dei propri punti di forza e dei limiti che li contraddistinguono, resi edotti di settimana in settimana sul valore dell’avversario e sulle armi più efficaci da sfruttare, agli aquilotti non fa mai difetto il senso di sfida, del continuo mettersi alla prova, corretto stimolo nell’affrontare al meglio ogni allenamento e partita. Un circolo virtuoso di mutua interazione, che ad oggi ha inanellato un continuo susseguirsi di successi, non tanto in relazione alle vittorie riportate, piuttosto ai significativi e veritieri passi in direzione di continuità, carattere, grinta ed intensità.

Nuovo gennaio alle porte, pronostici e proiezioni non sono i benvenuti in casa Bitumcalor. “Costruiamo il futuro piccoli passi, piccoli traguardi di due punti in due punti” – conclude Salvatore Trainotti – “Piedi ben saldi a terra (ovviamente solo in modo figurato!), concentrati e determinati nella singola prestazione”. Buon metodo non si cambia, occhi lontani dalla classifica, sguardo fisso a canestro, match dopo match. Oltre il parquet, solo con l’arrivo delle prime brezze primaverili, che sfoglieranno il libro “Seconda avventura in serie A dilettanti” fino al capitolo “Classifiche Stagione 2010/2011”, fresco d’inchiostro.

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