Caldara svela se stesso
Abbiamo incontrato Simone Caldara, uno dei presidenti di società più giovani del panorama regionale. Ci racconterà la passata e la nuova annata dei suoi Night Owls, oltre alla novità del suo ritorno da protagonista.
La domanda estiva è di rito, un bilancio su come è andata la stagione da poco conclusa?
«La scorsa stagione siamo partiti con un roster di alta qualità per affrontare il campionato, ma anche l’età media era alta, si è sentita con due infortuni importanti durati tutta la stagione e almeno altri quattro durante il percorso, ma sopratutto nel momento delicato dei playoff. Abbiamo sofferto molto da gara due dei quarti con il San Marco Rovereto, nonostante avessimo giocato probabilmente la miglior partita in gara 1. Certo potevamo fare meglio durante la stagione, ma la reputiamo una gran stagione, non dimentichiamo che abbiamo iscritto il nostro nome nell’albo d’oro della Coppa regionale, cosa che rimarrà nella storia delle nostra società. Poteva sicuramente andare meglio, ma poteva anche andare peggio e non portare a casa nulla.»
Novità importanti per la prossima stagione?
«Entrambe gli allenatori non ci saranno nella prima squadra, infatti Bonelli lascerà il Trentino, mancava già verso la parte finale del campionato, si trasferisce per lavoro fra Brescia e Verona, Marco Giordano che lo aveva sostituto, rimarrà con noi, ma si occuperà delle nostre giovanili, Under 17 oltre alle due Under 19. Sulla prima squadra, visto anche il mio lungo infortunio, tornerò io ad allenare, con un progetto abbastanza rinnovato sulla nostra identità. Siamo sempre stati una squadra senior con innesti dei giovani, ma con la prossima stagione sarà l’incontrario, una squadra molto giovane, con 5-6 giovani pronti per il campionato, dove verranno inseriti dei senior d’esperienza. Vogliamo fare bene, il gruppo c’è, ci sono arrivate anche qualche richiesta da fuori e da altre realtà provinciali. A settembre valuteremo i nuovi per poi decidere se metterli in prima squadra, o in DR3. La stagione parte prestissimo, già il 13 settembre con la Coppa Trentino Alto Adige. Sarà impegnativa, il San Marco l’abbiamo già battuto, il Civezzano sappiamo che ha perso elementi, la Virtus Altogarda, sulla carta rimane la più forte, ma i cambiamenti in atto sono notevoli. Noi difenderemo la Coppa da detentori e vogliamo fare bene.»
Visto che dirigi la società, in DR3 cosa farete?
«Abbiamo la fortuna di avere una gran richiesta sulla città e abbiamo abbastanza giocatori anche quest’anno per avere due squadre al completo in quella serie. Sulla formazione che allenavo io lo scorso anno, avremmo due aggiunte importanti, ritengo due giocatori di qualità, una guardia e un play. Tolto il fatto che l’Alto Adige è salita di categoria ed era particolarmente forte, faremo di tutto per competere con le due favorite, Macaco’s ed Europa Bolzano. L’importante sarà fare bene e battersi per i primi posti. L’altra formazione, chiamiamola di sviluppo, nella quale i ragazzi meno pronti, possono capire come ci gestiamo, per poi magari fare un salto di categoria o nella stessa serie di formazione per la lotta ai primi posti.»
Tornando alla DR2, avete già qualche nome per la prossima stagione?
«Sì certo, direi Fronza e Frenez, anche se quest’ultimo ce lo stanno chiedendo altre società, ma vuole rimanere con noi per chiudere l’ultimo anno di giovanili. Ci sono anche altre ragazzi che sono cresciuti molto la scorsa stagione, Biolcati, Colosio e Gandolfi, questi saranno quelli abbastanza fissi, poi ne avremo altri 4-5 che a rotazione dall’under 19 verranno inseriti in prima squadra. A livello senior vi posso dire che Zago rimarrà, una bella conferma, anche se in questo momento è leggermente infortunato. Ci darà una mano per la crescita e lo sviluppo delle guardie. Lazzari, Candeo, Rizzonelli e Costanzo rimarranno, anche per dare senso di appartenenza al gruppo storico della nostra formazione. I giovani dell’anno scorso, ad esempio Santoni, che viene da Riva del Garda e ha fatto molto bene, rimane. Un ragazzo che ha fatto la DR3, Salizzoni, verrà in DR2. Abbiamo un ragazzo che viene dall’eccellenza bergamasca, che sulla carta è forte, probabilmente verrà inserito in prima squadra.»
Avendole incontrate tutte almeno due volte, alcune anche tre o quattro, quale delle formazioni di DR2 ti ha fatto maggiormente impressione?
«Onestamente, sulla carta noi l’anno scorso eravamo più profondi e più forti a roster completo, al di là degli infortuni, anche se i risultati lo hanno smentito, non ho paura a dirlo. Sicuramente Rovereto ha avuto la brillantezza e qualcosa in più nel momento più delicato. Formazione giovane che ha potuto permettersi anche di rischiare molto. Comunque eravamo tutti più o meno lì, noi e Gardolo con più esperienza, le altre più energia, vedi il Cus, squadra con 100 punti nelle mani ma con difficoltà con la gestione palla. Gli stessi Blue Bear sono forti ma con problemi di innesti generazionali. Nessuno mi ha impressionato particolarmente da dire che era la più forte delle squadre. La gatta da pelare per la prossima stagione, se le indiscrezioni sono giuste, sarà il Maia Merano se è vero che rientra Claps dall’Aquila, Lorenzi dai Piani Bolzano in C e Buciol rimane in squadra a fare la DR2, sono tre giocatori che alzano il livello. Per i primi due, tre posti per la prossima stagione, direi Maia Merano, il Gardolo per l’esperienza e Pergine, a patto che Mancinelli rimanga, visto che potrebbe andare a fare il dodicesimo a Bolzano in C.»
Come vedi invece la retrocessa Europa Bolzano?
«Da vedere sul campo, sicuramente sono dei ragazzi che hanno fatto due stagioni in DR1, ma non di livello importante. Sono una bella squadra unita, ma non ho visto nessuno che possa davvero fare la differenza. In un campionato più fisico come la DR2 trentina, non li vedo così pericolosi, ripeto vedo più favorita Merano, con giocatori con più talento.»
Anche se di due categorie sopra ai Night Owls, come vedi la nuova avventura del Rovereto in serie C?
«Sarà molto dura, ma lo sarà anche per i Piani Bolzano, il livello del campionato cresce ogni anno. E’ retrocessa la Virtus Padova dalla B, altre formazioni si stanno preparando al meglio, vedi Schio o Cestistica Verona. La corsa si fa sulle ultime due o tre, direi che per le prime stagioni, l’importante è salvarsi, ma non sarà facile puntare ai primi posti. Le conferme di Czumbel e Pisoni, sono già un bel presupposto per fare bene la prossima stagione.»
Cosa manca alle formazioni trentine per essere presenti in massa nel campionato di DR1, a parte i soldi?
«Quello è il tema principale, i costi sono raddoppiati, quasi triplicati nel giro di tre anni. Trasferte, iscrizione gara, il medico, servono almeno 15-20 mila euro, senza pensare ai parametri di giocatori che non vengono dalla tue giovanili o eventuali rimborsi spese. L’importanza di avere le giovanili è diventato il motivo più importante. Se peschi poi in altri giardini, i costi aumentano di molto. Sulla carta ci piacerebbe fare quel livello con un gruppo giovane, ma va programmata la cosa, in futuro non si sa, ma l’impatto economico è importante e serve un gruppo di giovani importante per affrontarlo. Noi sul lungo termine stiamo lavorando molto sul gruppo giovanile, intanto con l’under 17, forse nella prossima stagione anche con l’under 15, in modo da chiudere il cerchio di tutte le giovanili.»
Manca una squadra di DR1 specifica di Trento, qualcuno sussurra e ragiona sulle chance che potrebbe avere una formazione che metta insieme le forze di Gardolo, dei Night Owls, magari un aiuto dei Blue Bear e pure il coinvolgendo di Pergine. Tu che idea ne hai, è una strada che si potrebbe percorrere in futuro?
«Noi siamo sempre aperti a collaborazioni o ad una cosa di questo tipo. Spero di sì che si arrivi ad una cosa del genere, sarebbe un bel lancio per la città di Trento. Non so se nel breve tempo si arriverà a questo, sia per l’oggettiva forza dei giocatori che per l’effettiva volontà da parte delle varie società.»