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Mitchell: per vincere a Cremona servono difesa e contropiede

A fine novembre servirono cinquantacinque minuti di gioco per mettere tra Trento e Cremona due punti di differenza sul tabellone. A metà marzo, dopo 21 giornate di regular season, due sono anche i punti di differenza che in classifica separano il team allenato da Maurizio Buscaglia da quello di Cesare Pancotto. Domenica alle 18.15 Vanoli Cremona e Dolomiti Energia Trentino si ritroveranno al PalaRadi, per un match che darà indicazioni importanti in vista dello sprint di fine stagione.

MAURIZIO BUSCAGLIA (coach Dolomiti Energia)
«A un girone di distanza Cremona - Trento si ripresenta all'insegna dell'equilibrio e della bellezza che caratterizzarono la gara d'andata. Due squadre che alla vigilia di quella sfida erano presentate come sorprese del campionato, arrivate in buona forma al confronto diretto, si ritroveranno domenica sostanzialmente nella stesso tipo di situazione. Certo, affronteremo una Cremona che è un po' cambiata negli uomini rispetto all'andata, visto che al PalaTrento giocò Cusin che domenica mancherà, e Pancotto stavolta avrà Campani, che allora non giocò, e il nuovo arrivato Daniel. A dispetto di caratteristiche individuali differenti, però, credo che la sostanza resterà quella: Cremona è una squadra che tira bene, difende forte, sa prendere falli e andare in lunetta, ed è capace di coinvolgere tutti e dieci i giocatori. Dopo la gara del PalaRadi ci aspetteranno altre due partite in otto giorni, ma non è il caso di guardare oltre al match con la Vanoli. Certo nei giorni scorsi ci siamo concentrati su una settimana di allenamenti sapendo che quella a venire sarà una settimana di partite, in cui ci sarà meno tempo di lavorare in palestra. Però al di là degli aspetti organizzativi noi pensiamo ad una gara per volta, come abbiamo sempre fatto. Ogni partita d'altronde lascia una eredità che condiziona i match successivi”.

TONY MITCHELL (ala Dolomiti Energia)
«Per tornare a vincere in trasferta dobbiamo essere quello che siamo sempre stati: una squadra che difende forte e che dalla sua metà campo fa partire il gioco offensivo, cercando soluzioni in contropiede e canestri facili. Da qui a fine stagione ci aspettano un sacco di partite importanti, per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo essere continui, consistenti. Siamo in una situazione in cui vincere una partita o perderla può significare guadagnare o perdere due posizioni. In cosa credo di essere migliorato qui a Trento? Nell'essere ogni giorno che passa un miglior compagno di squadra, nel dare fiducia ai miei compagni, nello scegliere sempre meglio le situazioni di tiro, cercando di essere utile alla squadra in tanti modi diversi. Come mi adatto alle maggiori attenzioni difensive degli avversari? Il loro lavoro è provare a fermarmi: come lo fanno non cambia quello a cui devo pensare io. Ossia prendere la migliore decisione possibile in ogni situazione. Cosa penso del futuro mio e dei miei compagni? Del mio dico che non penso alla prossima stagione, so solo che voglio vincere ora, perché questa stagione è questa stagione, e la prossima sarà un'altra cosa e ci penserò a suo tempo. Per i miei compagni vedo davvero un brillante avvenire: ciascuno ha qualità importanti da sviluppare. Filippo può diventare un numero quattro capace di aprire bene il campo, Dada ha un sacco di belle soluzioni offensive, anche se il suo tiro da fuori è un po' strano (ride, ndr), Spanghero da tre punti è micidiale, Toto è un difensore aggressivo molto utile su tanti tipi di guardie, e Flacca ha un futuro importante davanti a sé, certo ha tanto da imparare ma più la stagione va avanti più sta dimostrando di poter arrivare. Per Grant, Owens, Armwood e Sanders dico che siamo tutti qui con lo stesso obiettivo. Siamo giocatori professionisti, che vivono di pallacanestro e vogliono continuare a farlo per pensare alla propria famiglia».

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