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BasketbALL TOGETHER, quando il basket è inclusione sociale

La pallacanestro è un potente mezzo di inclusione sociale: la Dolomiti Energia Trentino ha avuto modo di verificarlo attraverso vari progetti in cui lo sport è stato utilizzato come linguaggio comune per unire persone con storie molto diverse. E’ successo lo scorso anno con il progetto “Basketball, a world in a word”, attività che ha coinvolto richiedenti asilo e volontari italiani con il contributo importante dell’Università di Trento, e anche quest’anno con il progetto “One Team, One Staff” in cui persone in recupero da dipendenze, persone con disabilità, volontari, studenti e richiedenti asilo hanno giocato insieme in palestra e collaborato con lo staff bianconero nella gestione di alcuni momenti di EuroCup alla BLM Group Arena. Da febbraio è partito un nuovo progetto, denominato “BasketbALL TOGETHER”, in cui sono coinvolti sia uomini che donne inseriti nei progetti di accoglienza per richiedenti asilo: in totale sono 25 ragazzi e ragazze provenienti da Nigeria, Mali, Senegal, Togo, Costa d’Avorio, Guinea, Marocco, Sierra Leone, Marocco, Pakistan che si sta allenando una volta alla settimana sotto la guida dei coach della Dolomiti Energia Trentino Claudio March e Giuseppe Lucente e del preparatore fisico bianconero Matteo Tovazzi. Con loro anche 8 bambini, figli/e delle donne richiedenti, che partecipano a parte dell’allenamento o ad attività a loro dedicate.
Tale iniziativa della Dolomiti Energia Trentino, che ha ricevuto anche quest’anno l’apprezzamento e il finanziamento da parte dell’UE, vede il coinvolgimento di diversi soggetti, a partire dall’Università di Trento, che collaborerà nella parte di valutazione del progetto insieme al prof. Cristiano Vezzoni, le associazioni che si occupano di accoglienza nell'ambito del progetto di Cinformi, come Kaleidoscopio, ATAS onlus, Croce Rossa, Centro Astalli e Cooperativa Arcobaleno, l’Istituto “Ivo de Carneri” di Civezzano e la società di basket femminile Belvedere Ravina. Il progetto vede i richiedenti e le richiedenti impegnati in attività sportiva, per migliorare il benessere fisico, e in attività di basket per favorire la creazione di un gruppo coeso.
Ma le attività, che prevedono l’interazione in lingua italiana, non si limitano solo alla palestra: infatti, ci saranno momenti formativi con alcune nozioni di pronto soccorso con lo staff medico della prima squadra bianconera, altri legati all’organizzazione di eventi sportivi con gli studenti del percorso di animazione turistica e sportiva dell’”Ivo de Carneri”, insieme ad altri momenti in cui la pallacanestro sarà la passione comune per condividere momenti di vita vera con le trasferte al seguito della squadra femminile.
Proprio questa settimana il gruppo sarà alla BLM Group Arena per un incontro con il fisioterapista Giacomo Beccucci per apprendere qualche nozione pratica di gestione dell’infortunio sportivo. Tutte le attività saranno monitorate all’inizio e alla fine del percorso attraverso colloqui in cui verranno rilevati i potenziali miglioramenti della condizione fisica, del benessere psichico, della conoscenza della lingua e del contesto territoriale in cui vivono. Il progetto è iniziato a febbraio e finirà ai primi di giugno.

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