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D maschile

Il bilancio della regular season

Da poco archiviata la stagione regolare si passerà tra qualche giorno ai playoff, che prevedono la partecipazione delle prime quattro squadre qualificate che accederanno direttamente alle semifinali.

Questa stagione di serie D è partita sicuramente a ranghi ridotti, con soltanto 7 squadre iscritte al campionato, ma soprattutto orfano di importanti squadre che negli anni passati lo avevano reso particolarmente avvincente. In primis, quello che l’anno scorso era stato definito come “G5” ( Europa Bz, Cus Trento, Belvedere Ravina, San Marco Rovereto e Gardolo), in questa stagione è venuto a mancare, per via dell’Europa Bolzano promossa in serie C2, mentre il Belvedere Ravina è sceso nel campionato di Promozione, pur non essendo retrocesso. Anche l’assenza di squadre come il Bressanone e l’Audace Pergine si è fatta sentire. Di fatto la formula a sette squadre è parsa a dir poco riduttiva, tanto che l’attuale formula è progettata per ritornare a dieci squadre.

A vincere la regular season è stato il CUS Trento, la squadra degli universitari di Trento allenata da coach Eglione. Nella scorsa stagione il CUS arrivò in finale per la promozione, dove venne sconfitta in gara -4 fra le mura amiche dall’Europa Bolzano. Da ricordare la mancata iscrizione al campionato di C2 al termine della stagione precedente. Ventidue vittorie e due sole sconfitte, una patita in casa nel derby di Trento contro il Gardolo e l’altra, certamente più clamorosa in casa del sorprendente Piani Junior Bolzano. Per il resto, tante vittorie, specie contro la diretta inseguitrice, la Virtus Alto Garda, che ha perso tutti e quattro i confronti. Rispetto alla scorsa stagione, il CUS pare più convinto, oltre che rafforzato dalla presenza di un paio di giocatori provenienti dal Belvedere Ravina. La serie più lunga di vittorie stagionale di tutti campionati provinciali, ovvero dodici successi di seguito, è il biglietto da visita più importante da presentare, oltre ad una panchina, che da sola potrebbe già fare una squadra competitiva.

Seconda classificata è invece giunta la Virtus Alto Garda, allenata da coach Torboli e proveniente dalla C2, essendo retrocessa al termine della stagione 2013/14. Inizialmente poteva sembrare la possibile dominatrice di questo campionato, vista l’esperienza avuta nel campionato superiore, ma ha trovato pane nei suoi denti nella corrazzata Cus Trento. Diciotto vittorie e sei sconfitte, quattro delle quali patite proprio contro il Cus. Le altre due sconfitte in casa del Gardolo nell’undicesima di ritorno e fra le mura amiche contro il Rovereto. Se dovesse passare lo scoglio delle semifinali, comunque per l’avversaria potrebbe essere un’avversaria più che scomoda, visto l’ottimo attacco e la capacità di realizzazione mostrata in più di una partita.

Terza forza del campionato il Gardolo, tredici vittorie e dieci sconfitte. Rivoluzionata al suo interno con la dipartita dell’allenatore Perissinotto che a fine stagione ha lasciato il testimone a coach Tomazzolli, oltre ad avere perso Federico Bailoni, approdato in C2. La squadra, progettata per il futuro ma con al suo interno elementi di valida esperienza, è stata capace di battere il Cus, oltre ad impensierirlo seriamente in un’altra occasione. In alcune occasioni però è riuscita a perdere la testa cadendo fra l’altro fra le mura amiche contro il Charly Merano. In una sola occasione su quattro ha sconfitto la Virtus. Ha un collettivo giovane ma che se in giornata può impensierire chiunque.

San Marco Rovereto, giunta rocambolescamente quarta al termine di una stagione iniziata abbastanza bene ma terminata male. A onore del vero vari problemi fra i quali l’assenza per motivi di salute del coach Ferraglia verso fine stagione e la squalifica dell’esperto Nicoli hanno di certo contribuito a peggiorare la classifica nella parte finale del torneo. Varie le sconfitte, fra le quali la clamorosa caduta contro il fanalino di coda Alto Adige, unica vittoria per la giovane compagine bolzanina. Qualificazione raggiunta solo grazie al bilancio positivo negli scontri diretti contro il Charly Merano ed alla fondamentale vittoria in casa della Virtus a tre giornate dalla fine. Ad onore del vero pare essere la meno attrezzata, sempre a causa dei problemi contingenti, ad affrontare gli imminenti playoff.

Quinta, ma per un soffio non qualificata per via degli scontri diretti, il Charly Merano, capace di una stagione in crescendo che l’ha portata a essere la miglior squadra altoatesina e a mettere in seria crisi le quattro superpotenze di questa stagione. Partita male la squadra di coach Schluderbacher, nel tempo ha preso coraggio e ha creato più di un affanno alle avversarie, al Gardolo in primis, ma soprattutto al San Marco Rovereto, salvatosi solo per il bilancio canestri negli scontri diretti. Forse la vera sorpresa di questa stagione, di certo una buona novità in questo campionato e se saprà continuare su questa strada potrebbe diventare una delle mine vaganti della prossima stagione.

Altra storia per i Piani Junior Bolzano, giunti sesti in campionato, dopo esser partiti abbastanza bene, ma crollati circa a metà campionato, anche a causa della crescita dei meranesi. Importante l’apporto di esperienze portate da coach Di Stasio, ma le vicissitudini societarie della squadra maggiore in serie C, di certo non hanno fatto bene al morale e al movimento cestistico bolzanino. Squadra giovane che necessita di maturazione, ma che se ben guidata potrebbe tornare ai buoni livelli visti nella scorsa stagione. La perla di questa stagione l'aver sconfitto la capolista Cus. Di certo il campionato così “corto” non ha facilitato i bolzanini.

Ultima in classifica, la novità Alto Adige, giovane squadra dove l’Europa Bolzano ha posizionato i propri elementi più giovani per farli crescere. Di certo l’impatto della squadra di coach Voto non è stato dei migliori, una sola vittoria, contro il Rovereto, e ben ventuno sconfitte. La squadra, al di la della mera statistica, è cresciuta parecchio nel tempo e ha rischiato in più di un’occasione di portare a casa i due punti. Di certo il campionato a sette squadre, con le prime quattro in classifica pressoché irraggiungibili non ha favorito la giovane squadra. Forse un campionato più ampio, potrebbe dare maggior fiducia a questa giovane e simpatica compagine, alla sua prima apparizione in serie D.

La classifica finale di regular season

Autore
Sandro Botto
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