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Il personaggio

Giorgio Martinelli con Rovereto per tornare grande

Nonostante la retrocessione dalla B2 alla C1, coach Giorgio Martinelli ha deciso di rimanere a Rovereto per provare a riportare la Manica in alto, malgrado le offerte ricevute da altre società. Perché hai preferito rimanere alla guida di questa squadra?
«Innanzitutto è stato lo splendido rapporto che ho con il Presidente Fiorito che mi ha convinto a rimanere, nonostante le offerte ricevute anche da squadre di questa categoria. Ho risposato il progetto della società senza alcun problema, con il massimo impegno, visto che a Rovereto sto bene e spero di concludere al meglio il campionato in corso».
Fra il resto tu non segui solamente la prima squadra…
«Già. Alleno anche i ragazzi nati nel 1995, mentre Francesco Brentegani segue i più grandicelli e la serie D».
Come mai le cose non stanno andando come da preventivato ad inizio stagione?
«Abbiamo avuto molti problemi, a partire dagli infortuni. L’ultimo di Trentini ci ha un po’ tagliato le gambe, perché è un punto di riferimento per i ragazzi. Luciano purtroppo ha già concluso la stagione per colpa del suo incidente. L’innesto di Pezzin ci ha risollevato un po’, lui può essere considerato un nuovo punto di riferimento con il quale abbiamo ritrovato un equilibrio; torniamo a giocare in maniera “bidimensionale” in quanto possiamo puntare anche sul reparto “lunghi” oltre che sui “piccoli”. Piano piano ci stiamo sistemando».
Che rapporto c’è fra le due società trentine che militano nel campionato di C1?
«Ci siamo aiutate molto a vicenda, soprattutto nel periodo in cui vi sono stati maggiori problemi: abbiamo vissuto momenti nei quali dovevamo unire le due squadre per disputare una partita 5 contro 5. Durante l’arco della stagione abbiamo affrontato molte amichevoli con Riva, che ci hanno aiutato».

Giorgio Martinelli
Giorgio Martinelli

L’anno scorso la B2, quest’anno la C1. Che differenza c’è fra queste due categorie?
«Beh la C1 di quest’anno è di un livello molto vicino a quello della B2 dello scorso. Posso attestare che le due categorie non si discostano di molto, soprattutto perché nel nostro girone si sono ritrovate ben quattro società retrocesse, mentre altre stanno investendo molto per mantenere una buona posizione di classifica. Sicuramente è un girone competitivissimo, speravamo di capitare nel C, sicuramente più abbordabile, ma è andata così e ci giochiamo le nostre carte contro queste avversarie».
Qual è ora come ora il vostro obiettivo stagionale?
«A causa dei problemi incontrati nell’arco della stagione, concentrati soprattutto in due mesi impegnativi, cerchiamo di arrivare in una posizione che ci consenta di giocare i playoff. Quello sarà un campionato a sé, come tutti sanno nel post season tutto può succedere, per cui innanzitutto miriamo ad arrivare più in alto possibile. Non dobbiamo pensare in grande ma guardare gara dopo gara, fino al 30 aprile, data in cui verificheremo in che condizione ci ritroveremo. Se saremo in zona playoff, lotteremo per terminare la stagione il più tardi possibile».
L’anno prossimo?
«Al momento pensiamo a concludere al meglio questo torneo, a quello che verrà ci sarà il tempo per pensare più avanti».
Garda Cartiere in B d’Eccellenza, Bitumcalor Trento in B2. Quale squadra rappresenta al meglio la regione?
«Io dico sempre che per me la serie B d’Eccellenza è la massima espressione del campionato italiano perché in Legadue militano quasi esclusivamente giocatori stranieri, mentre la A1 è un torneo che si gioca in Italia, ma non per questo è un campionato italiano. Credo che Riva del Garda sia una grande squadra, alfiere della regione visti gli sforzi che sta facendo, ma vedo molto bene anche Trento, ben organizzata per salire di categoria».
In passato sei anche stato giocatore? Se sì, qual è stata la massima categoria raggiunta?
«Sì ho anch’io giocato a basket. La categoria più alta, per me, è stata la serie B, con Bergamo. Quando giocavo io non c’erano A1, Legadue, B d’Eccellenza e B2, bensì solamente A e B, quindi posso dire di aver militato nella seconda categoria nazionale».
Oltre al basket?
«Sono felicemente sposato da dieci anni con Cristina, la mia prima tifosa di tutte le squadre che alleno».

LA SCHEDA DI GIORGIO MARTINELLI

Nome: Giorgio
Cognome: Martinelli
Soprannome: Lupo
Squadra: Rovereto
Ruolo: Coach
Residenza: Bergamo
Data di nascita: 15/02/61
Segno: acquario
Altezza: cm 177
Stato civile: felicemente sposato
Squadra del cuore: Milan, Olimpia Milano
Idolo: nessuno
Hobby: leggere, ascoltare musica,
Canzone preferita: Born to Run di Bruce Springsteen
Film preferito: Blude Runner
Libro preferito: tutti quelli di W. Smith
Piatto preferito: casoncelli alla bergamasca
Sogno nel cassetto: riportare Rovereto in serie B2
Stagione migliore: malgrado i tanti campionati vinti, credo che nessuno si debba mai rilassare ma credere che la migliore sarà sempre la prossima.
Miglior partita giocata: non credo la migliore, ma l'emozione più grande fu quella dell'esordio in serie B.
Miglior partita allenata: campionato serie B2 Malpighi BO vs Omegna
Personaggio più importante incontrato in carriera: sicuramente il mio capo coach in nazionale Mario Blasone

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