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D maschile

Intervista doppia con Gambino e Trivarelli

Entrambe sono del 1994 e sono due giovani giocatori e pilastri del Gardolo. Giocano assieme da sempre e in queste due ultime stagioni sono stati fra i protagonisti dei buoni risultati della loro squadra in serie D. Giacomo Trivarelli gioca nel ruolo di guardia, ha fatto tutte le giovanili nel Gardolo. Lorenzo Gambino, ala, gioca a basket da quando ha 8 anni. anche per lui tutte le giovanili tra le fila del B.c. Gardolo 2000, da sempre compagno di Trivarelli. Assieme hanno vinto un campionato di under 17 e 2 campionati under 19.

“Siete stati recenti vincitori della Coppa Trentino Alto Adige, cosa ci dite del torneo e che esperienza vi ha dato?”
Trivarelli: La vittoria della coppa Zanelli è stato un traguardo relativamente inaspettato per quanto mi riguarda; viste le 4 avversarie che ci aspettavano nel girone di qualificazione avevo dubbi perfino sul nostro approdo alle final four, non tanto perché ritenga il Gardolo inferiore ad altre squadre, quanto più per il poco tempo che abbiamo avuto per integrare nella nostra squadra alcuni nuovi elementi. La prima partita in casa di Riva è stata, a mio modo di vedere, una sveglia per tutti, un’iniezione di fiducia che ci ha portato poi a battere più o meno facilmente Merano e Rovereto in casa e Ravina fuori casa. La semifinale è stata, personalmente, più dura di quanto pensassi, al di là del risultato finale. Non siamo riusciti a esprimerci al meglio e abbiamo sofferto più del dovuto contro una squadra di una categoria inferiore (senza nulla togliere ai nostri avversari). La finale è stata un’altra partita sotto tutti i punti di vista: sapevamo sarebbe stata molto dura e l’inizio da paura di Rovereto ha rischiato di spegnerci già a inizio partita. Siamo stati bravissimi a continuare a crederci e a giocare a basket come sappiamo fare, e la vittoria finale è stata la ciliegina sulla torta di un inizio stagione positivo. Come già detto, credo che questa vittoria sia utile per noi per capire quanto valiamo effettivamente e per darci la consapevolezza che possiamo giocarcela contro tutti (anche contro squadre apparentemente più attrezzate o esperte di noi).
Gambino: La Coppa Trentino Alto Adige a mio avviso è utilissima per riprendere la confidenza con il campo dopo la pausa estiva, anche se i veri appassionati non mancano neanche ai tantissimi tornei estivi organizzati in giro per la Regione. Personalmente da questa Coppa Trentino Alto-Adige porto a casa molti minuti giocati nei momenti importanti della partita, soprattutto in finale. E' il primo vero anno in cui mi viene chiesto di essere pronto in quei minuti e mi sto impegnando in palestra per rispondere sempre pronto.

“Cos’è per voi giocare nel Gardolo e come vedete l’imminente stagione?”
Gambino: Per me il Gardolo è diventata una seconda casa, ho moltissimi amici all'interno della società e trovo che sia un ambiente sano, cosa rara di questi tempi.
Trivarelli: Il Gardolo è sempre stata la mia squadra e spero continuerà ad esserlo anche in futuro. Dopo tanti anni di basket gialloblu mi piacerebbe riuscire insieme ai miei compagni a portare la società in un campionato come la C silver e quest’anno abbiamo le carte in regola per farlo. Come detto, l’inizio stagione fa ben sperare, adesso dobbiamo dimostrare di poter giocarcela anche in una competizione più lunga come il campionato.

"Ritenete possibile una promozione del Gardolo in serie C ?"
Trivarelli: Si, credo che la promozione sia alla nostra portata. Abbiamo un buon organico, profondo composto anche da tanti giovani, siamo ben allenati e dopo la coppa, più consapevoli di ciò che possiamo fare. Fare pronostici a inizio stagione lascia il tempo che trova (basta pensare alla stagione 2012/2013 dove a detta di tutti i vincitori della serie D saremmo stati noi a mani basse e alla fine come sappiamo a spuntarla era stato il Cus) quindi non mi sbilancio più di tanto, ma ripeto che sì, possiamo giocarcela fino in fondo.
Gambino: La stagione che viene sarà simile alla scorsa, caratterizzata da una forte crisi a livello di società, saremo solo sei squadre e questo comporterà due turni di andata e ritorno. A fine anno ci conosceremo molto bene e se non ci si impegna potrebbero iniziare a mancare gli stimoli. Personalmente è ciò per cui lavoro ogni giorno in palestra, ho già giocato un campionato in cui siamo arrivati in finale e ci siamo fatti scippare clamorosamente la possibilità di salire di categoria, nessuno tra di noi vuole ripercorrere quella strada.

“Cosa vi ha portato a giocare a basket e a scegliere il Gardolo?”
Gambino: ho iniziato a giocare a 8 anni e proprio nella palestra della mia scuola elementare, le Pigarelli, aveva sede il B.c. Gardolo 2000. Con molti compagni di classe abbiamo iniziato quest'avventura grazie ai nostri genitori. Ora sono rimasto l'unico che ha proseguito ma fino all'anno scorso in squadra con me c'erano altri due di quella classe.
Trivarelli: Ho iniziato in seconda elementare e i primi due anni li ho passati nell’Arcobaleno basket tra Villazzano e Cognola. A essere sincero non c’è stato un motivo particolare per il quale abbia iniziato a giocare a basket: il calcio non mi piaceva granché, un mio amico del tempo giocava a basket e io lo ho seguito. Dopo due anni per una questione di pura comodità abitando a Trento nord ho iniziato con il minibasket a Gardolo e non mi sono più spostato.

“Quali sono le favorite in serie D?”
Trivarelli: Dopo aver ribadito il valore che possono avere i pronostici a questo punto di stagione, credo che il campionato sarà vinto da una squadra tra Riva, Rovereto e Gardolo (mi prenderò del gufo, ma la vedo così! !). Credo però che bisognerà fare molta attenzione a una squadra come Merano, che come ha già dimostrato la stagione scorsa è in grado di mettere in difficoltà qualsiasi squadra del campionato. Se devo dire una squadra a bruciapelo per la vittoria finale al momento, però, dico Riva.
Gambino: A parer mio questo campionato sarà abbastanza equilibrato. Riva, Rovereto e Charly se riusciranno a trovare la quadra giusta potrebbero fare male a tutti.

“Come vedete un campionato ridotto a sole 6 squadre?”
Gambino: Non lo vedo bene ma spero sia solo un momento di crisi locale. Spero che l'anno prossimo la federazione possa far salire le più meritevoli della promozione per rendere belli e competitivi entrambi i campionati.
Trivarelli: Su questa questione ci sarebbe da parlare per ore. È un peccato che la massima serie regionale possa contare un numero così ridotto di squadre. Credo però che se siamo arrivati a questo punto, non ci fosse altro da fare. Giocare 4 volte contro gli stessi avversari (che poi per la maggior parte sono gli stessi ormai da anni) rischia di diventare quasi monotono e noioso, ma può essere preso anche come una motivazione per vincere questo campionato e giocare contro gente nuova. Di buono c’è che per come la vedo io, ogni partita contro ogni squadra può essere equilibrata, in quanto non vedo nessuna squadra nettamente inferiore alle altre.

"Diteci un giocatore di basket al quale fate riferimento o idolo da seguire?"
Trivarelli: Di riferimenti e “idoli” ne ho in tutti i livelli. Per quanto riguarda il basket locale, il giocatore che più mi ha colpito e che ho sempre cercato di imitare è Jovan Bijedic (prima compagno qui a Gardolo, poi avversario al Cus), per il suo modo di stare in campo e per il suo gioco. A livello italiano l’idolo assoluto (e credo che anche il mio collega Gambino la pensi allo stesso modo) è Dada Pascolo, fin dai tempi della serie B. Il modello Nba è un po’ più classico, ossia un certo Kobe Bryant, il giocatore che mi ha fatto appassionare al basket a stelle e strisce.
Gambino: Ho 3 categorie di giocatori a cui faccio riferimento, 2 idoli sportivi e 1 che a suon di mazzate mi ha dato il battesimo del gomito per farmi crescere in serie D, i primi 2 sono Tim Duncan per l'Nba che reputo veramente troppo forte per essere commentato e per la serie A, chi mi conosce lo sa benissimo, il mio idolo indiscusso da anni: Dada Pascolo. Ora non vorrei fare il sentimentale ma il terzo è Daniele Casagrande, mio compagno fino all'anno scorso che è passato a Pergine proprio per questa stagione, lui mi ha fatto capire come funziona sotto canestro nella nostra serie locale. E non vedo l'ora di giocarci contro per vedere se mi ha insegnato bene.

“Dove vorreste arrivare nella vostra carriera sportiva?”
Gambino: Io non mi sono mai posto la domanda, e mi è difficile dare una risposta. So che per ora voglio migliorare ogni anno. Vedremo dove mi farà arrivare questo impegno.
Trivarelli: Nel breve periodo spero di arrivare presto ad avere la possibilità di giocare nel campionato di C Silver (possibilmente con il Gardolo!). Il sogno sarebbe quello di riuscire un giorno ad arrivare fino ad una C gold ma sono consapevole di quanto sia difficile questa categoria per un giocatore come me, da sempre abituato a giocare due categorie sotto.

“Ci sono dei giocatori di altre squadre in serie D che vorreste nel Gardolo?”
Trivarelli: L’unico nome che mi viene in mente è senza dubbio Casagrande Daniele, sempre stato con noi e che questa stagione ha deciso di spostarsi a Pergine. Ci sono poi giocatori come Todeschi che mi piacerebbe avere in squadra per poter imparare da loro, ma dopotutto preferisco averli come avversari e affrontarli ogni volta per mettermi alla prova.
Gambino: Jacopo Bottonelli del Merano, mio amico, se aggiustasse un po' la testa sarebbe un validissimo aiuto in cabina di regia a Gardolo. E poi ovviamente auspico che Daniele Casagrande abbia preso la decisione di cambiare squadra solo per poter avere "THE BigReturn" l'anno prossimo.

"Oltre al basket, avete qualche altro hobby?"
Gambino: il basket è già un hobby bello tosto che tra basket giocato, basket allenato e basket arbitrato mi porta via tutto il tempo possibile, tenendo conto che sono anche universitario e mi piace passare il tempo con la morosa. Ma tutto questo è quello che mi piace fare.
Trivarelli: Cose normali da ventenni, niente di particolare; sono al terzo anno del corso di laurea in fisioterapia e m’impegna parecchio. Nel tempo libero che rimane arbitro anche qualche partita e il rimanente lo passo principalmente con il mio gruppo di amici. Tutto qui!

Autore
Sandro Botto
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