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Il pagellone di fine campionato: Trento sei da 9

Ecco il nostro pagellone di fine stagione.

8,5 FORRAY Dove lo metti sta. Si adatta a qualsiasi avversario, riuscendo a cavare qualcosa di positivo da ogni situazione. Con le tante difficoltà di Gutierrez, Toto si è dovuto mettere sulle spalle tutto il peso del playmaking in più occasioni. Indomito fino alla sirena finale di gara-6.

5 GUTIERREZ Qualche buona prestazione in EuroCup sicuramente la si ricorda, ma il messicano non ha mai trovato continuità. Tanti alti e bassi, poca lucidità e la grande macchia della squalifica per rissa contro Bologna. Se pensiamo che è venuto a Trento per far dimenticare Craft, possiamo tranquillamente dire che la missione non è compiuta. 7.9 punti di media con il 35% dal campo.

7 FLACCADORI Dispiace non averlo potuto vedere in finale, perché nelle sei gare contro Milano si sarebbe potuto finalmente capire se in Diego c’è o no il DNA del fuoriclasse. In alcune occasioni ha giocato con il piglio del leader, in altre si è eclissato. 8.8 punti di media nell’intera stagione: la doppia cifra rimane lontana.

6,5 FRANKE Meglio all’inizio e alla fine della stagione rispetto al periodo centrale. Ha fatto dei bei passi avanti, dimostrando di essere un buon tiratore ma un playmaker piuttosto leggibile dalle difese. Mezzo voto in più per un paio di ottime prestazioni contro Avellino.

7,5 SUTTON A fine serie contro Milano era visibilmente in riserva di energie, chiaro epilogo di una stagione giocata sempre con il coltello tra i denti. Ha spesso avuto la meglio contro avversari più grandi di lui, divenendo anche il primo realizzatore in maglia Aquila in Serie A. a Dom difettano sempre due cose: la lucidità e la calma.

9 SHIELDS Una regular season in cui ha preso le misure con gli avversari e una post season in cui ha giocato da MVP. In estate lo vorranno tutti e probabilmente andrà via da Trento, ma se la Dolomiti Energia ha avuto la reale speranza di vincere lo scudetto deve ringraziare in primis il passaportato danese.

5,5 SILINS Il suo arrivo a Trento era carico di aspettative, che però sono state mantenute solamente in parte. Eccellente difensore (anche se spesso ha avuto problemi di falli), ma in attacco le lacune restano. Chiude la stagione con il 37,3% da tre, ma il suo 27% dell’intera regular season ha scombinato e non poco i piani di Buscaglia. A rimbalzo è spesso impalpabile.

7 BETO Ormai lo conosciamo: partenza di stagione al rallentatore, netto cambio di passo al giro di boa e playoff giocati da vero guerriero. In difesa è probabilmente il migliore dei trentini (è lui il miglior stoppatore bianconero) e in attacco è stato bravo a non limitarsi solamente al tiro da dietro i 6,75.

6 HOGUE Arrivato a stagione in corso dopo un’estate in cui non è stato capace di prendere una decisione logica e lungimirante: quattro squadre cambiate nel giro di tre mesi e prima partita ufficiale giocata solamente a dicembre. In tutta la stagione non è stato il giocatore che era rimasto nel cuore dei tifosi trentini dopo i playoff 2017. Troppi errori ai liberi e troppi problemi di falli, ma la sufficienza è sicuramente d’obbligo. Mezzo punto in meno per le troppe difficoltà in EuroCup.

6 LECHTHALER Se è possibile ha avuto ancora meno spazio rispetto all’anno passato, ma quando Buscaglia lo ha chiamato in causa si è sempre fatto trovare pronto. 20 partite giocate su 44 match disponibili.

8 BUSCAGLIA L’avvio di stagione tribolato influisce, seppur parzialmente, sul voto finale. Pessimi i primi mesi: eliminazione diretta in Supercoppa, esclusione dalla Coppa Italia, l’addio di Behanan e Baldi Rossi e un secondo girone di EuroCup giocato senza alcuna speranza di passare il turno. Da marzo in poi è però stato semplicemente perfetto e il Busca rimane il pilastro da cui provare a ripartire anche l’anno prossimo.

Autore
Sergio Zanella
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