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Emanuele Molin: «Trento è un club con idee e passione»

I rinforzi della Dolomiti Energia Trentino in estate non sono arrivati solo in campo, ma anche fuori: uno su tutti, il nuovo assistente allenatore bianconero Emanuele Molin, presentato questa mattina nel corso della prima parte del raduno dei bianconeri.
Dopo una lunga carriera da vice, che ha visto il coach veneto protagonista in piazze importanti della pallacanestro continentale come Treviso, Bologna, CSKA Mosca, Real Madrid e Kazan ora lo storico “secondo” di Ettore Messina si è unito allo staff tecnico di Maurizio Buscaglia, che può sempre contare anche sugli altri due assistenti Vincenzo Cavazzana e Davide Dusmet.
«Con l’arrivo di Lele Molin rafforziamo lo staff tecnico non solo per le sue qualità e le conoscenze cestistiche, - spiega Maurizio Buscaglia - ma anche per l’esperienza e la competenza che sono certo premetteranno al lavoro di tutta la squadra e dello staff di crescere di qualità. In partita e in allenamento avremo otto occhi invece che sei, in una stagione così ricca di competizioni e competitività i dettagli faranno la differenza. Penso per esempio al lavoro individuale dei singoli giocatori su cui potremo concentrarci ancora di più».

«Perché ho scelto Trento? È un club ambizioso, - chiarisce Emanuele Molin - con delle idee e soprattutto con le persone giuste per portare avanti con una visione queste idee e concretizzarle: lo si percepisce subito, così come subito ho sentito il giusto feeling con Salvatore Trainotti e Maurizio Buscaglia. Il club è all’altezza di quelli da cui provengo, ha una dimensione europea importante che si sta consolidando: voglio conoscere ogni giorno di più come funziona la “macchina Trento” e inserirmi piano piano negli ingranaggi. L’EuroCup è una competizione molto impegnativa, che non lascia tempo per adattarsi vista la sua formula: ogni stagione per questo fa storia a sé, può capitare che qualche squadra che sulla carta potrebbe arrivare fino in fondo esca molto presto dalla competizione, così come al contrario può succedere che una squadra al primo anno nella coppa, come Trento due anni fa, arrivi a giocarsi l’accesso alla finale. Credo che la nostra squadra abbia le carte in regola per giocarsela con tutti ed essere protagonista, e comunque l’Europa è davvero una grande occasione di crescita per tutto il club. Per quanto riguarda il lavoro quotidiano, la questione è molto semplice: la squadra sarà tanto migliore quanto i singoli giocatori saranno capaci di diventarlo».

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