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La Dolomiti Energia rimane in scia a Venezia, ma cade 67-73

Spinta per tutto l'incontro da un PalaTrento semplicemente incredibile, la Dolomiti Energia gioca una partita gagliarda e di grande generosità, ma dopo aver messo paura all'Umana Venezia per 25 minuti deve arrendersi al prepotente ritorno dei lagunari, che trascinati dalla durezza mentale di Julyan Stone (13 punti con un 3/4 dall'arco per lui decisamente inconsueto) portano a casa anche Gara 3 (67-73 il punteggio) passando a condurre per 2-1 nella Finale Scudetto. A penalizzare i bianconeri, nell'occasione privi dell'infortunato Sutton ma caricati a mille dalle ondate di energia di Beto (13 punti, 8 rimbalzi e 3 stoppate), Shields (12 punti e 9 rimbalzi) e Forray (14 con 3/5 da 3), una serata semplicemente da dimenticare dalla lunetta (8/20), con Hogue particolarmente falloso (3/10) pur all'interno della solita partita di notevole solidità (7 punti, 7 rimbalzi e 7 falli subiti).

La cronaca

Venezia, priva dell'acciaccato Batista, non cambia il proprio piano partita martellando il pallone sotto canestro con Ben Ortner, che un po' a sorpresa De Raffaele scongela dalla tribuna al posto di Hagins, particolarmente ispirato (1-4). A spegnere gli entusiasmi del lungo austriaco pensa Beto Gomes, che tira due stoppate leggendarie all'ex Siena, dando il la assieme a uno Shavon Shields sempre più sicuro dei propri mezzi al primo break bianconero della gara (11-8). Appena Maurizio Buscaglia inizia a ruotare un po' i suoi uomini, però, la maggiore profondità del roster veneto viene a galla, con ben sette orogranata a bersaglio in un primo quarto che dopo un parziale di 0-12 a favore degli ospiti finisce solo 15-20 grazie a un'altra magia sulla sirena di Shields (8).
La gara procede a strattoni, con la difesa di Trento che sale in cattedra nel secondo periodo annichilendo l'attacco reyerino (9 perse) e accendendo il campo aperto di Flaccadori (5) e Beto (8). Venezia, frastornata, barcolla sotto i fendenti di un Forray da leggenda (11 con 3/3 da tre), ma dopo essere andata sotto 30-22, 35-25 e 38-30, trova la forza di restare in corsa grazie alle qualità di Peric (6) e Ejim (5), e a un buzzer beater da metà campo di Filloy che approfitta di una leggerezza di Craft: si va al break lungo sul 38-33.
Nel terzo periodo ad alzarsi di livello è l'intensità difensiva di Venezia, con Julyan Stone che aggiunge alle sue eccezionali doti di combattente anche due triple che non ti aspetti (10 punti e 12 di valutazione). La Dolomiti Energia prova ad opporsi con il cuore di Hogue (48-43) alla marea lagunare che lentamente sale, ma quando alle giocate di Stone si aggiungono quelle di Peric (8) e McGee (6), l'Umana passa nuovamente a condurre con un altro parziale dei suoi (53-56 al 30').
Nell'ultimo quarto Trento prova con generosità a restare in partita, ma la sensazione è che gli aquilotti abbiano ormai poco o nulla da spendere. Craft (39 minuti in campo, 14 punti e 6 assist ma anche 6 perse) ci mette quello che ha, ma i tanti, troppi secondi tiri concessi a Venezia (13 alla fine, 7 nel solo quarto periodo) costano alla Buscaglia band caro almeno quanto le raffiche di errori dalla lunetta commessi. Ciononostante, Shields e soci non si arrendono fino alla fine, lasciando al proprio meraviglioso pubblico la sensazione che con solo qualcosina in più l'impresa, pure in assenza di Sutton, si sarebbe potuta fare. Finisce 67-73 con la Dolomiti Energia mentalmente proiettata su una fondamentale Gara 4, in programma venerdì sera alle 21.15 (diretta Rai 2 e Sky Sport).

Il tabellino

DOLOMITI ENERGIA TRENTINO - UMANA VENEZIA 67-73 (15-20, 38-33, 53-56)
TRENTINO: Craft 14 (7/14), Bernardi 0, Forray 14 (2/4 3/5 da tre), Flaccadori 7 (1/5 1/3 da tre 2/4 ai liberi) , Gomes 13 (4/7, 1/6 da tre 2/2 ai liberi), Hogue 7 (2/7 3/10 ai liberi), Lovisotto 0, Shields 12 (2/4 2/4 da tre 2/4 ai liberi), Sutton ne, Lechthaler 0 (0/2). Coach: Buscaglia
VENEZIA: Haynes 14 (1/2 2/6 da tre 6/7 ai liberi), Ejim 7 (1/3 5/6 ai liberi), Peric 8 (3/7 2/2 ai liberi), Bramos 5 (1/2 1/6 da tre), Filloy 5 (1/3 1/6 da tre), Ress 3 (1/1 1/3 ai liberi), Ortner 10 (5/8), Viggiano 2 (1/1), Visconti ne, Stone 13 (2/2 3/4 da tre) McGee 6 (3/3), Tonut 0 All. De Raffaele.
NOTE: Tiri liberi: Trentino 10/23, Venezia 14/18. Tiri da due: Trentino 18/34, Venezia 19/35. Tiri da tre: Trentino 7/19, Venezia 7/27. Rimbalzi: Trentino 39 (Shilds 9), Venezia 42 (Ejim 8) . Assist: Trentino 11 (Craft 6), Venezia 7 (Stone 3). Spettatori: 4.000.

Le parole di Maurizio Buscaglia

«L'analisi della partita non può che essere già proiettata verso Gara 4. Nella prima metà partita abbiamo difeso bene il perimetro e la linea dei tre punti, e grazie all'ottimo lavoro fatto ci siamo distesi bene in contropiede correndo come sappiamo. Non stavamo tirando bene i liberi, e stavamo perdendo qualche pallone di troppo, soprattutto dal palleggio, e purtroppo questa tendenza è proseguita anche nella seconda metà gara. Questo, alla lunga, assieme alla capacità di Venezia di continuare a giocare insieme anche nei loro momenti di difficoltà, ci è forse costato la partita. Gara 4? In 36 ore non si può cambiare granché. Quello che dovremo fare sarà aggiustare qualcosina, sperare di tirare un po' meglio dalla luntta, e quindi in sintesi giocare solo un po' meglio lo stesso tipo di match fatto stasera».

Le parole di Walter De Raffaele

«Questa è stata una vittoria molto importante, che ci consente di riprenderci il vantaggio del campo nella serie. E' stata una partita dura come le altre, sia dal punto di vista fisico che del dispendio di energie. Abbiamo impattato bene la gara, non capitalizzando però il vantaggio acquisito e lasciando fare a Trento quello che sa fare bene, ossia correre bene il campo. Nella seconda metà gara Stone da 4 e Ejim da 5 ci hanno dato tanto, ma credo che soprattutto la squadra abbia dimostrato grande solidità mentale. Spendo una parola per Ortner, è stato molto bravo a farsi trovare pronto dopo essere rimasto fermo diverse partite. Il canestro di Filloy? Forse è stata la chiave per cambiare l'inerzia della partita».

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