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Aaron Craft e quel pensiero fisso: «Io voglio vincere»

«La mia difesa è il mio orgoglio». «Sono un passatore prima che un realizzatore». «Voglio vincere, e basta». Per parlare dell'Aaron Craft giocatore non servono tanti giri di parole. Faccia pulita, battuta sempre pronta, il nuovo regista della Dolomiti Energia Trentino si è presentato alla stampa trentina con la franchezza del classico bravo ragazzo del Midwest americano. Dando conferma, nelle parole e negli intenti, a quanto ci si poteva aspettare scorrendo un curriculum che lo ha visto fare bene sia ad Ohio State, con la cui maglia è pure arrivato alle Final Four, sia ai Santa Cruz Warriors, con cui ha vinto la NBA D-League 2014-2015, venendo pure nominato miglior difensore del campionato. E senza nascondere i problemi di ambientamento incontrati nella sua unica esperienza europea in carriera, fatta all'inizio della passata stagione allo Szolnoki Olaj.

LE PAROLE DI LUIGI LONGHI (Presidente DOLOMITI ENERGIA TRENTINO)
«Aaron è un giocatore che seguivamo da tempo, Salvatore Trainotti e Jared Ralsky me ne hanno sempre parlato in termini estremamente positivi. Siamo contenti di averlo potuto portare a Trento, di lui si dice un gran bene sia come difensore che come regista nella metà campo offensiva: non vediamo l'ora di vederlo all'opera, a partire dal test che giocheremo giovedì contro il Bayern Monaco».

LE PAROLE DI AARON CRAFT (Play DOLOMITI ENERGIA TRENTINO)
«Sono un giocatore che vuole vincere. A me interessa questo. Per arrivare all'obiettivo, nella metà campo offensiva cerco di limitare le palle perse, facendo però nel contempo girare l'attacco per mettere in ritmo i compagni. Sono un playmaker passatore, prima che realizzatore, ma nel corso del tempo credo di essere cresciuto anche sotto l'aspetto realizzativo. Per quanto riguarda l'aspetto difensivo...beh, la difesa è il mio orgoglio. Sono conosciuto per l'intensità e la determinazione che ci metto, conto di poterlo fare anche quest'anno a Trento. Io e Forray migliore coppia di playmaker del campionato nella metà campo difensiva? Tutti mi dicono un gran bene di Toto, dal canto mio sono pronto a fare la mia parte perché questo succeda. La mia esperienza in Ungheria? C'era un coach nuovo, e non si era creata per me una situazione favorevole a migliorare come giocatore: ho dovuto prendere una decisione difficile, e ho scelto la D-League per tornare a crescere. Visto che ora sono a Trento, in una realtà conosciuta per la sua ambizione e la sua cultura vincente, credo d'aver preso la decisione giusta. Penso che la Dolomiti Energia sia il posto perfetto per crearmi una reputazione europea di livello, e ho tanta voglia di dimostrare quello che valgo con i colori bianconeri. Non sarà facile abituarmi a giocare solo una volta a settimana, ma prendo l'aspetto positivo della cosa, avrò più tempo per lavorare sui dettagli, per diventare un giocatore più completo».

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